Una bella descrizione della nostra realtà, di come concepiamo il lavoro e dei risultati che abbiamo ottenuto. Ecco il testo dell’articolo:
Sono i creatori “segreti” delle borse di alta moda
Pelletterie Sagi sviluppa le idee delle grandi griffe globali e le produce.
Fatturato 2018 a +30%, raddoppio di sede, nomina di un nuovo Ceo.
Si muovono in camice bianco come in una sala operatoria. Il Lusso va maneggiato con cura. Borse, in questo caso, firmate da grandi griffe globali e destinate al mondo. A Dueville, lungo la Marosticana a Povolaro, c’è un’azienda in cui tutto odora di pelle e che sviluppa il lusso delle case di alta moda. Pelletterie Sagi è una sorta di service che si mette a disposizione delle griffe per preparare una collezione, venderla e produrla.
- Sul tavolo dell’azienda arrivano idee e intuizioni di creativi mondiali e, con una squadra di 50 persone, si realizzano i campioni, Le borse sfilano sulle passerelle, negli eventi, vanno nelle collezioni in edizioni limitate. Una volta acquisiti gli ordini, l’azienda vicentina li mette in produzione grazie ad una fila di terzisti fidelizzati. Ma prima di prendere la strada delle griffe le borse tornano a Povolaro per un severo controllo di qualità e packaging personalizzati. ANNO MAGICO.Il 2018 è stato un anno magico per Pelletterie Sagi per tre motivi. Il primo: i numeri stanno girando. Il bilancio 2018 si è’ chiuso con 13 milioni di fatturato: +30% rispetto al 2017, +200% se si guarda all’evoluzione dal 2014. Secondo motivo: il quartier generale è praticamente raddoppiato ed è diventato più bello e confortevole. Del resto il personale è cresciuto: +10% negli ultimi quattro anni. Solo al controllo di qualità, dove chi maneggia le borse è in camice bianco, erano appena in 3 nel 2011, e ora sono in 12. Terzo motivo: è stato nominato un nuovo amministratore delegato, Andrea Celi, manager da 5 anni in azienda, che andrà ad affiancare l’attuale ceo e, vicepresidente Elisa Sabbadin. IL PASSATO.
C’è un prima e un dopo nella , vita di Pelletterie Sagi. Il “prima” è rappresentato da Giuseppe Sabbadin, che ha fondato l’azienda nel 1974 e all’inizio non lavorava per le griffe. Anzi per 30 anni, fino al 2002, creava,sviluppava e commercializzava il proprio marchio. Poi però la svolta: “Ci siamo messi a disposizione delle grandi griffe -racconta – e questo è avvenuto anche in concomitanza con l’ingresso di mia figlia in azienda che ha dimostrato subito dedizione e capacità di interfacciarsi”. I risultati con il tempo hanno dato ragione, l’impresa ha cominciato a crescere.
- IL PRESENTE.Il “dopo” è fatto di collaborazioni di collaborazioni cresciute e sempre più consolidate «Sviluppare le idee degli stilisti -spiega Elisa Sabbadin- significa entrare in empatia con il team stilistico delle grandi griffe mondiali e, attraverso fa nostra squadra di tecnici, modelleria, prototipia riuscire a realizzare il campione che lo stilista aveva sognato e disegnato». «ll nostro – aggiunge Giuseppe Sabbadin – é innanzitutto un lavoro di interpreti: interpretiamo la genialità degli stilisti». Il capitale umano – evidenziano i vertici di Sagi – è fondamentale: «Abbiamo prestato particolare attenzione all’inserimento di figure specializzate nello sviluppo prodotto e controllo di qualità, abbiamo una vasta modelleria a disposizione delle case di moda dove tecnici modellisti Cad e addetti alla prototipazione seguono i loro progetti con gli uffici prodotto. Nell’area controllo di qualità figure esperte verificano il prodotto finito, per passare alla fase di packaging personalizzato in base alle richieste dei brand. Pianifichiamo inoltre inoltre e gestiamo la produzione con terzisti esclusivi in parte made in ltaly e in parte in Est Europa». Puntano sul personale: puntiamo sui giovani e offriamo Progetti di formazione in un settore, quello della pelletteria, in cui c’è poco ricambio». IL FUTURO.Il ricambio generazionale intanto nell’azienda è avvenuto: il presidente Giuseppe Sabbadin è affiancato dalla figlia Elisa. vicepresidente e amministratore delegato. E da pochi giorni è avvenuta una nuova svolta con la nomina di Andrea Celi, 48 anni, co-amministratore: «La crescita dell’azienda è stata notevole -spiegano -ed era inevitabile che ci fosse anche una crescita manageriale. Siamo convinti che più teste possano portare maggiori stimoli anche per avere una visione più allargata del contesto mondiale in cui operano i nostri clienti.
Nel momento in cui i nostri numeri hanno cominciato crescere e le partnership con le griffe si sono fatte sempre più strette abbiamo deciso così di allargare anche le nostre menti e siamo sicuri che l’esperienza del presidente unita ai due amministratori sarà un triumvirato vincente peril futuro dell’azienda!», l piani futuri parlano di «crescita» e «attenzione al capitale umano». Mentre l’idea di tornare a produrre il proprio brand «non c’è». Sagi continuerà a far sfilare le griffe.